la zona absidale ed il campanile cilindrico
la monofora sud
la torre campanaria vista da sotto
la monofora nord, murata all'interno dove nella ricavata nicchia vi è una
statua
il motivo murario a scacchi nel centro dell'abside
la parte sud dell'abside
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La chiesa si trova isolata da ogni
abitato, immersa in piccolo parco in corrispondenza di
una sorta di passo sul crinale delle colline.
Per raggiungerla da Castell'Alfero Stazione, prendere per
via Casale e dopo il passaggio a livello svoltare a destra per via Valle,
poi proseguire sino quasi al fondo della valletta che scorre sotto il
paese di Castell'Alfero; svoltare a destra infine seguendo l'indicazione
per la chiesa stessa e per le località Rebrondata e Librero; al termine
dell'asfalto, dopo un ultimo ripido tratto di strada vi è la chiesa.
Attualmente è in fase di restauro, sono stati rimossi tutti gli intonaci
sui fianchi e sulla facciata, consolidato il terreno nella zona absidale.
Per visitarla bisognerà attendere che siano ultimati i lavori, essendo
l'intero perimetro chiuso dal cantiere.
La chiesa venne detta anche di Santa Maria
di Viale o Viallo.
Nel 1156 veniva citata la sua esistenza da papa Adriano IV.
Nel 1169 la stessa cosa faceva papa Alessandro III.
Nel 1288 viene citata come "ecclesia de Viallo".
Nel 1345 e nel 1381 viene menzionata come Santa Maria di Guidorabio.
Nel 1398 nel catasto di Castell'Alfero la chiesa "S.
Maria de Viallo" compare come riferimento stradale.
Nel 1494 nella chiesa, alquanto isolata dagli
abitati, abitava un eremita.
Nel 1619 vi si celebrava raramente.
Nel 1663 era bisognosa di riparazioni e mancava di suppellettili.
Nel 1836 il Vescovo di Asti la trovò in buono stato ed ben arredata.
Nel 1866 fu incamerata dal governo e poi comprata dai fedeli all'asta
pubblica il 23 giugno del 1868; l'anno successivo venne ceduta al comune a condizione che fosse
mantenuta al culto
La pianta dell'edificio è rettangolare, con abside circolare;
misura circa 14 metri di lunghezza per 6 di larghezza
La facciata, piuttosto anonima, è a capanna, con un rosone sopra la porta
d'ingresso.
La parete sud conserva alcuni elementi romanici, mentre la parete nord pare sia stata ricostruita più volte.
Il campanile è l'unico a sezione circolare nella zona ed è
piuttosto raro nella casistica dei campanili romanici in genere;
la torre campanaria in mattoni è fasciata ad intervalli irregolari da
alcuni cerchi di arenaria.
L'abside presenta la particolare tessitura muraria a "scacchi"
nella parte centrale; il coronamento degli archetti
pensili poggiati su mensoline di forma diversa una dall'altra e sopra un nastro di cotto a
"denti di sega".
Nel semicerchio absidale sono inserite tre monofore con la facciata dell'arco a
tutto sesto scolpita in
un monoblocco di roccia, ognuna diversa nel motivo. Gli stipiti
sono anch'essi ricavati da un monolite e sono stati lavorati a
colonnine con capitelli.
All'interno dell'edificio
si trova una tela ad olio della fine '800, l'altare è in
muratura stuccata ad imitazione del marmo, il tabernacolo è ligneo.
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la facciata dell'arco a tutto sesto della monofora sud scolpita a racemi
il coronamento dell'abside con mensoline scolpite, archetti pensili ed il
motivo a denti di sega
il lato nord
la monofora centrale
semicolonna con capitello ed archetti pensili
il raro campanile cilindrico con fasce in arenaria
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