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lo stemma comunale di Castell'Alfero

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il castello: 
l'esterno del maniero

 

L’edificio attuale è il risultato dell’intervento operato da Benedetto Alfieri sulla precedente casaforte costruita dagli Amico dopo il loro insediamento a Castell’Alfero avvenuto nel 1640. 

Del precedente maniero medievale esistono sicuramente delle persistenze nella cinta muraria, ma non sono più riconoscibili, unica eccezione originale del ‘300 resta la torre circolare di guardia della porta detta di Viale o dell’Annunziata, visibile proprio sotto la chiesa della Confraternita dei Battuti, in via Pastrone. Buona parte della cinta muraria sulla stessa via Pastrone e sulla successiva via Roma fu ricostruita negli anni ’70 a seguito di un crollo del muraglione originario; negli anni ’50 invece fu invece realizzato un imponente muraglione in cemento armato a fasciatura delle mura medievali che rischiavano di sgretolarsi sul lato nord, dove vi è lo sferisterio del tamburello. Sul lato ovest le mura sono del ‘700 nel tratto sottostante la chiesa parrocchiale sino alle ampie scuderie, costruite qui dopo la ristrutturazione del castello

Il lato sud-est era il lato principale della casaforte del ‘600 ed ancora oggi include l’ingresso principale del castello. Da notare che la parte centrale più alta della facciata, il cui laterizio è visibilmente di tonalità più chiara, è del ‘600 mentre i due fianchi furono aggiunti dall’Alfieri nel 1730. Il motivo a bugnato in mattoni, caro all’Alfieri, contorna tutto il portale d’ingresso e continua sin oltre il primo piano. Ai lati del terrazzino che sovrasta l’ingresso, si possono ancora notare gli steli di quelle che erano anticamente due meridiane, poste proprio sotto due finestre. 

Di fronte all’ingresso vi è un elegante e ben curato giardino, il quale in origine era l’unico in quanto l’attuale piazza Castello era solamente un cortile di servizio. Il giardino è composto da aiuole di varie forme delimitate da basse siepi di bosso; vi sono numerose palme esotiche, spicca la "scultura" di tasso dai lineamenti piramidali netti, tra le piante ad alto fusto sono da segnalare pregevoli esemplari di conifere, una sequoia e due bei cedri atlantici che dominano maestosamente la vicina piazza Castello.

Attraversando il giardino si giunge al ponte che, scavalcando la bella gradinata di accesso al ricetto, porta al granaio, deposito del materiale e delle vettovaglie necessarie al sostentamento degli abitanti del castello. Sul lato visibile dalla sottostante piazza Mazzini sono ancora identificabili nel tessuto murario alcune merlature di una precedente costruzione fortificata. A lato della scalinata vi è una piccola torre di guardia circolare, posta a sorveglianza del massiccio portone che sbarrava questa via di accesso al castello, anticamente non a gradini ma diretta.

La facciata principale di sud-ovest è sicuramente imponente: nasce dalla fusione del blocco antico a sud-est e del blocco aggiunto settecentesco ad ovest, raccordati da un avancorpo centrale che ingloba due nicchie sovrapposte.Questo elemento rende la facciata imponente e suggestiva, con le nicchie che chiare contrastano con le sobrie ali laterali del castello. Le nicchie sono sovrastate dallo stemma araldico degli Amico. La nicchia inferiore ospita attualmente le lapidi commemorative ai caduti; la nicchia superiore è abbellita da colonne e lesene ioniche. Altro elemento di alleggerimento della facciata è il porticato sormontato da una terrazza che percorre, a livello della piazza, le due ali laterali ed idealmente anche l’avancorpo centrale. Gli archi sono ribassati a tre cerchi, anche nelle volte interne, e presentano con continuità esternamente il motivo a bugnato con mattoni a sporgenza alternata già visto accanto all’ingresso del castello. All’inizio del 1900 i portici vennero chiusi da grandi vetrate per farne delle serre, le quali rimasero in funzione per alcuni anni, anche dopo l’acquisto del maniero da parte del Comune avvenuto nel 1905; vennero poi smantellate per restituire purezza alla facciata e fruire più agevolmente dei locali a pianterreno. Una grande meridiana recentemente restaurata è presente al primo piano dell’ala ovest, anche se in origine ve ne erano due, separate dalla portafinestra del Salone Verde. Sul tetto centralmente spicca una cupola in ferro a protezione di una piccola campana, il tutto sormontato da uno stendardo in ferro battuto a mo di banderuola che include nel suo guizzo lo stemma dei signori del castello. 

La piazza su cui si affaccia il prospetto principale era anticamente solo un cortile di servizio, soltanto dopo il ‘700 prese ad avere sempre maggiore importanza, divenendo inizialmente un ampio giardino botanico impreziosito da rare piante esotiche. Dopo esserne entrata in possesso l’amministrazione comunale ridusse notevolmente la superficie verde e creò un’unica piazza accorpando gli spiazzi antistanti il castello e la chiesa parrocchiale. Questa è del 1766 anche se la facciata ed il campanile sono stati modificati solo alcuni decenni fa.

Il lato ovest vede ancora il proseguire del porticato della facciata, senza però il motivo bugnato; l’elemento di più spicco è la scala ad esse che passando sotto gli archi del porticato conduce alla terrazza a livello del primo piano. Sia questo tratto di porticato che la scala sono successivi all’intervento dell’Alfieri, probabilmente voluti per ottenere un accesso al Salone Verde più agevole ed arioso della stretta scala a chiocciola celata all’interno dell’avancorpo della facciata, dietro le nicchie. Da rilevare che le finestre, come del resto tutte le altre del castello, sono sormontate da un archetto di scarico, sopra il travetto di mattoni, questo per alleggerire i pesi sul travetto stesso. Davanti a questo lato vi è un giardino con piante ad alto fusto anche secolari.

I lati nord e nord-est sono rivolti verso la valle e sono i lati meno significativi. Il lato nord non è altro che la sopraelevazione delle mura di cinta, in cui si aprono piccole finastre disposte senza simmetria. Si può notare la risega formata dall’unione della parte seicentesca con l’aggiunta fatta nel ‘700, questa con muro verticale mentre la più antica con muro obliquo nella parte inferiore. Altro particolare è la torretta di guardia, un semiprisma addossato al muro che sovrasta sia la strada di accesso al castello che la valle sottostante.

Il prospetto nord-est presenta sul suo fianco destro la riduzione in altezza di un piano dell’edificio. Su questo lato vi sono gli ingressi del ristorante. Visibile proprio sopra l’ingresso secondario al locale a sinistra, parzialmente occultata e deturpata da un lampione, vi è un’antica meridiana.

 

la torre di guardia del '300
la torre di guardia del '300
 della Porta dell'Annunziata,
  recentemente restaurata

 

 

 

lo stemma degli Amico sulla facciata del castello
la facciata del castello
 dei Conti Amico di Castell'Alfero

 

 

 

la scalinata
la scalinata d'accesso
 al ricetto del castello

 

 

 

la facciata del castello
la facciata, parte centrale ed est,
 del castello

 

 

 

particolare architettonico della facciata
particolare architettonico 
sopra la nicchia inferiore 
della facciata

  

BIBLIOGRAFIA:
- BOANO Marco - Il castello dei Conti Amico di Castell'Alfero - 1990

 

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Castell'Alfero
Comune della Provincia di Asti
CAP 14033

    

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